Catania, la Corte dei conti delibera il dissesto finanziario del Comune

  • 25 Luglio 2018

"Un debito finanziariamente non sostenibile". La sezione Controllo della Corte dei Conti di Palermo, nell'adunanza del 4 maggio scorso, ha deliberato il dissesto finanziario del Comune di Catania. L'atto è stato notificato stamattina all'Ente. Lo ha reso noto il sindaco Salvo Pogliese incontrando i giornalisti in Municipio. Secondo i giudici contabili il 'buco' sarebbe di circa 1,6 miliardi di euro e non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestirlo. Il Comune, entro i 20 giorni previsti per legge, presenterà ricorso. Adesso si annuncia un blocco della spesa e potrebbe scattare l'aumento al massimo di tutte le tariffe e di tutte le tasse. Nel mirino dei magistrati c'è la giunta Bianco, ma anche quelle precedenti del centrodestra, da Scapagnini a Stancanelli, che hanno lasciato in eredità una situazione contabile difficile.

"La Corte dei conti - ha detto il sindaco Pogliese parlando con i giornalisti - ha formalizzato la decisione, presa nell'adunanza dello scorso 4 maggio, ravvisando le condizioni per la dichiarazione di dissesto del Comune di Catania. Cercheremo di fare tutto, anche l'impossibile, per evitare il dissesto. Leggeremo con attenzione le 70 pagine del provvedimento e valuteremo cosa fare. Ma è opportuno essere prudenti". "A noi - ha sottolineato Pogliese - non interessa addossare oggi responsabilità, ma ci troviamo davanti a pesanti debiti non riscossi. Pensiamo, ad esempio, che la Tari è pagata riscossa al 50%. Versare i tributi è un dovere  e credo che sia importante che i cittadini percepiscano la gravità delle condizioni del nostro Comune". L'assessore al Bilancio, il vice sindaco Roberto Bonaccorsi, ha spiegato che "Catania è una città molto indebitata, quasi come Torino, ma - ha osservato - il capoluogo piemontese ha creato debiti per realizzare opere pubbliche, da noi sono stati contratti per la spesa corrente".

Il sindaco uscente Bianco non ci sta. "Abbiamo massimo rispetto per la Corte dei conti siciliana, ma la sua decisione appare ingiusta e sbagliata e tutta la città deve contrastarla con un doveroso ricorso a Roma alle Sezioni riunite della Corte stessa, come fatto in casi analoghi con successo da altri Comuni. Ho evitato in questi 5 anni come sindaco che la città andasse in dissesto - sottolinea Bianco - e lavorerò anche oggi per il medesimo obiettivo e per il bene della nostra Catania. La città, dunque, si mobiliti per il ricorso e lavoriamo tutti insieme per salvarla dal dissesto. Se il Comune non ha subito il dissesto negli ultimi quindici anni, quando la città era al buio e i creditori non venivano pagati - osserva l'ex sindaco - a maggior ragione risulta incomprensibile che venga dichiarato oggi in una situazione finanziaria chiaramente migliorata rispetto 5 o 10 anni fa. Ecco perché ci sono tutti i margini per ribaltare questa decisione che Catania non merita. Il dissesto sarebbe una mannaia per la città, che noi stessi abbiamo evitato di dichiarare quando ci siamo insediati nel 2013. Comporterebbe l'impossibilità di reperire finanziamenti per opere pubbliche, il drastico taglio dei servizi, a partire da quelli sociali, e la cancellazione di larga parte dei crediti vantati dai creditori e fornitori del Comune, con evidenti danni per tante piccole e medie imprese catanesi e per i loro dipendenti". Secondo l'ex sindaco di Catania "i giudici contabili di Palermo evidentemente non hanno ritenuto sostenibile il piano di risanamento in vigore, approvato nel 2012 dall'amministrazione Stancanelli, ma non hanno tenuto conto degli sforzi compiuti da Catania e dai catanesi in questi anni: il taglio dei trasferimenti nazionali e regionali (41 milioni in meno su base annua dal 2012), un'azione di trasparenza con l'emersione di centinaia di milioni di euro di debiti e contenziosi legali, l'azzeramento dei fitti passivi, la puntualità nei pagamenti dei dipendenti comunali e la diminuzione addirittura dell'80% dei tempi di attesa per i pagamenti ai fornitori".
"Superando chi in passato ha lavorato irresponsabilmente per il fallimento del Comune - chiosa Bianco - adesso occorre difendere la città a tutti i costi. Per quanto mi riguarda mi impegnerò con forza e serietà, come sempre fatto sia nel ruolo di maggioranza che in quello di opposizione".

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